Coppie aperte: un futuro ordinario per fidanzati/coniugati?

Coppia gay durante un giro in bicicletta

Coppia gay durante un giro in bici – da FreePik.com


L’argomento delle coppie aperte probabilmente è vecchio tanto quanto lo stato di coppia stesso. Cosa porta due persone, indipendentemente dal tipo di coppia, a decidere di vivere la propria relazione in modo aperta?

Chiariamo, intanto, cosa si intende per coppia aperta.

Ci sono due situazioni, apparentemente simili, che spesso vengono —e direi volutamente nella maggioranza dei casi— confuse l’una con l’altra: coppia aperta e infedeltà.

La differenza fondamentale, tra le due, è solo una: ossia la prima è una scelta cosciente e condivisa da entrambi i componenti della coppia. Senza questa consapevolezza da parte di entrambi, la questione diventa di banali, e tanto vecchie quanto l’esistenza delle coppie in quanto tali, corna. Mi spiego: credo di aver perso il conto delle persone con cui sono entrato in contatto, che mi hanno detto di essere in coppia aperta, salvo poi scoprire che in realtà era solo la persona con cui parlavo che considerava la coppia in questo stato di apertura. Peccato che la controparte non fosse a conoscenza del fatto che il/la partner in questione, avesse rapporti con terze parti. Continue reading →

Come gli eterosessuali vedono una coppia omosessuale vivere la loro vita quotidiana.

Coppia gay in casa

Una coppia gay in casa – Google Creative Common Licence


In passato ho parlato di questo argomento con amici e conoscenti, sia gay che non, e la mia conclusione, in merito a questa faccenda, è che tutto dipende da noi.
Non me ne vogliano tutti coloro che in passato sono stati attaccati, sia fisicamente che psicologicamente —che a volte può essere anche peggio che fisicamente— perché si sono permessi di tenersi per mano, mentre passeggiavano o ancora meno grave che abbiano solo fatto intendere che tra loro, c’era qualcosa di più che della semplice amicizia.

Ho un’età, ormai, che mi permette di rivedere mentalmente, i vari stadi dell’evoluzione dello stato di accettazione delle coppie gay, da parte degli altri. Che siano essi semplicemente persone incrociate per strada, vicini di casa, colleghi o parenti stretti.

A cosa mi sto riferendo in particolare? A come la gente vede, al giorno d’oggi, una coppia omosessuale che addirittura convive apertamente. Pur non ignorando che, comunque, restano ai giorni nostri alcuni soggetti, che ancora non riescono a sopportare la vista di una coppia omosessuale, che viva serenamente la propria vita di coppia convivendo senza mentire, molto è cambiato dagli anni ’80, anni in cui ho iniziato ad avere relazioni più stabili, rispetto al periodo da teenager. Continue reading →

La circoncisione ai giorni nostri.

Quello che ho scoperto, facendo un po’ di ricerche sulle statistiche in questo ambito riferito, in particolare, alla comunità gay mi ha lasciato un po’ perplesso…

Ragazzo pensieroso guarda dalla finestra...

Photo by Ethan Sykes on Unsplash

Circoncisione? Perché parlarne? Molti di voi, sicuramente, assoceranno la circoncisione a:

  1. motivi religiosi;
  2. fattori culturali;
  3. sindrome varie che possono affliggere il pene.

E fin qui posso darvi pienamente ragione. Quello che mi ha lasciato piuttosto di stucco, invece, è stato l’incremento d’interventi di circoncisione, a fronte dell’assenza dei fattori che ho riportato poco sopra! Quindi se non ci sono motivazioni religiose, culturali o mediche che altro motivo può portare un maschio sano a sottoporsi ad in intervento chirurgico in una zona così delicata?

Beh vi sembrerà strano, ma negli ultimi cinque, sette anni, c’è stato letteralmente un boom di questi interventi, solo per motivi estetici. Si avete capito bene: solo motivi estetici. Continue reading →

Messa on line di tutti i numeri del F.U.O.R.I.!

È stato messo on line l’archivio competo delle pubblicazioni del FUORI!

Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano!

L’archivio è gestito dalla fondazione Sandro Penna ed è consultabile al sito di archiviazione Polo del 900 a questo specifico indirizzo: https://anon.to/tClTlY.

Partendo dall’indirizzo base del sito del Polo del 900 per il FUORI! ci troviamo qui:

Arrivare al link dei numeri pubblicati non è proprio intuitivo: cliccate nella zona grigia in cima alla pagina, su: Continue reading →

Bisessuali: perché sono sempre visti così male, sia dai gay, che dagli etero?

Da che sono conscio della mia omosessualità, e sono tanti anni (😁) ed ho iniziato a frequentare altri omosessuali, o parlandone con altri eterosessuali, ho sempre notato una certa avversità verso i bisessuali.

Da una parte, la stragrande maggioranza dei gay, accusa i bisex di essere degli omosessuali incapaci di accettare la propria realtà sessuale, dall’altra, gli etero, sono convinti che i bisessuali sono doppiamente peccatori in quanto non si accontentano di fare sesso solo con un genere.

Ho sempre trovato, entrambe le posizioni, decisamente assurde: ho conosciuto, e conosco, bisessuali italiani, e non, e sinceramente non capisco le accuse che vengono mosse loro, né da una parte, né dall’altra!

L’atteggiamento dei gay, per cui i bisex sono solo gay incapaci di accettare la loro reale sessualità, mi ha sempre molto infastidito: mi ha sempre dato l’idea che il gay, che esprime un tale concetto, pare voglia quasi mettersi ad un livello superiore, rispetto al bisessuale in questione. Come a dire che essendo un gay, fatto e risolto, si senta ad un livello superiore rispetto al povero bisessuale che a loro dire, sono incapaci di accettare la propria omosessualità, che di conseguenza stanno nascondendo. Sinceramente non riesco ad essere d’accordo con questo modo di pensare.

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Oggi, 1° aprile, ricorre il ventesimo anniversario…

 


Oggi, primo aprile, cade un anniversario che non molti rammenteranno: tre coppie di uomini, ed una di donne, furono i primi ad essere sposati da Job Cohen, allora sindaco di Amsterdam, in seguito ad una legge che metteva sullo stesso piano, il matrimonio per chiunque, quindi sia per coppie eterosessuali, che per coppie omosessuali, che per coppie lesbiche. Tutto questo accadeva in Olanda come ricorda un articolo su un giornale italiano a tema LGBTQ+ online: Gay.it. L’articolo potete leggerlo cliccando qui. Continue reading →

Dell’introduzione delle coppie gay nei messaggi pubblicitari…

Davvero cercano di mandare un messaggio nuovo o siamo sempre allo stesso punto?


È da un po’ di tempo che noto che alcune pubblicità promosse in televisione sono cambiate, in particolare sembrano esserci due nuovi messaggi che stanno veicolando:

  1. Esistono famiglie con un solo genitore, uomo, e funzionano benissimo.
  2. Esiste un target composto da coppie omosessuali, che meritano l’interesse di chi gestisce la pubblicità di un certo prodotto.

Che il mondo della pubblicità si stai muovendo verso nuovi tipologie di clienti, credo sia piuttosto normale, quello che si sono trovati a dover affrontare però, forse non se lo aspettavano nemmeno loro,  o forse si, ma erano decisi comunque ad affrontare una certa resistenza pur di poter includere una categoria di persone sino a questo momento, del tutto ignorata dal mondo della pubblicità.

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Giovani gay, e partner maturi.

Giovani gay, e partner maturi: cosa porta un giovane gay, a cercare la compagnia di un uomo maturo, per formare una coppia stabile? Me lo sono chiesto più volte, nel tempo, ed ho deciso di cercare un po’ di dati per vedere se riuscivo a darmi una qualche risposta.

Young guy searching for dads

Photo by Jeremy McKnight on Unsplash

In questi ultimi giorni mi è capitata l’occasione di mettere le mani su un database di una nota app di gay dating.

Chiariamo: l’ho trovato nella darknet, e chi ha postato il database, lo ha fatto senza alcun riferimento a nomi, cognomi o altre informazioni che permettessero di identificare a chi fossero collegati i dati in questione.

Praticamente c’era solo una tabella con solo i seguenti dati:

  1. Età;
  2. aspetto fisico (altezza, peso ed altro che lui ritenesse potesse essermi utile per l’analisi che volevo fare);
  3. Preferenze sessuali proprie;
  4. Età ricercata in un eventuale partner;
  5. Preferenze sessuali ricercate in un eventuale partner.

Alla fin fine, nessun dato che permetta di reperire informazioni su chicchessia né alcuna chat privata, o pubblica che fosse, o foto: solo cifre!

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Coppie Aperte, Chiuse o Poli Amorose.

2 o 3 o 4: l'importante è amarsi

                              Photo by Maximilien T’Scharner on Unsplash


Coppie Aperte, Chiuse o Poli Amorose: è da un po’ che seguo uno specifico genere di programmi, se non altro per capirne la qualità, visto che vengono proposti come programmi di cultura specializzata per giovani. Oggi, in particolare, hanno trattato la questione poli amore. In realtà hanno spaziato, se non altro per motivi di comparazione, tra:

  1. Coppie tradizionali ossia coppie monogamiche;
  2. Coppie Aperte ossia quelle in cui uno, o entrambi i componenti della coppia, possono avere rapporti sessuali con altre persone, in modo dichiarato e senza la percezione del tradimento;
  3. coppie poli affettive (o poli amorose) ossia coppie in cui uno, o entrambi, i componenti della coppia possono avere una relazione sentimentale con un terzo, o quarto, soggetto coinvolgendo anche il proprio partner iniziale.

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Ratzinger e la sua biografia che attacca indovinate un po’ chi?

Lo sguardo inqietante di Ratzinger

Lo sugardo inquietante di chi dovrebbe invece emanare amore…”


Pensavate si fosse isolato in Santa Marta lasciandoci finalmente in pace? Ebbene no!


Eccola lì: una biografia scritta dal giornalista tedesco Peter Seewald, intitolata in tedesco “Ein Leben”; un bel libercolo nel quale ripercorre la sua vita, i suoi pensieri, le sue convinzioni, e tanto perché nessuno pensasse si fosse ammorbidito con la vecchiaia, dalle prime indiscrezioni arrivate, e rilanciate in pompa magna da vari siti conservatori americani —ma dai!!— ha ripreso a sparare a zero sui peccatie peccatori del mondo… ed ecco cosa ne è venuto fuori: «*Cento anni fa, tutti avrebbero considerato assurdo parlare di un matrimonio omosessuale*», sottolinea Ratzinger. «*La società moderna è nel mezzo della formulazione di un credo anticristiano, e se uno si oppone, viene punito dalla società con la scomunica. La paura di questo potere spirituale dell’**Anticristo** è più che naturale, e ha bisogno dell’aiuto delle preghiere da parte di un’intera diocesi e della Chiesa universale per resistere*.»

Cioè i gay e le abortiste sono una rappresentazione dell’anticristo? C’è qualcosa che non torna in questo ragionamento: secondo le scritture l’anticristo **dovrebbe arrivare**, o prima o dopo —notare il ***futuro*** nell’affermazinoe— ma donne che abortiscono, ed esseri umani, omosessuali, esistono dall’alba dei tempi… allora come fanno a convivere due concetti, uno ancorato al passato, e l’altro proiettato nel futuro???

Forse la vecchiaia comincia a pesare nella testa del fu papa. Per altro sarà da verificare s**e questi sono suoi pensieri davvero**, o se sono conclusioni, a cui è arrivato lo scrittore della biografia, Peter Seewald.

Se è stato Ratzinger a scrivere davvero certe cose, non fa che confermare l’idea che ho sempre avuto su di lui: la paura che la chiesa continui a perdere accoliti, **e quindi potere**, gli stringe il cuore: gente come Ratzinger non ama perdere il potere; piuttosto cerca di averne sempre di più. E cosa come miliardi di credenti che gli sfuggono dalle mani, può preoccuparlo di più? Credo nulla.

Resta comunque una mia convinzione: nella vita ho imparato che chi più, una persona, si accanisce nell’attaccare gli omosessuali, più dimostrano alla fin fine di essere gay, ma non riescono ad accettarlo e/o viverlo in pace. Che non vedono un vita *normale* per quelli come loro. D’altronde vivendo nascosti, per una vita intera, come si può anelare alla normalità? Con tutte le contraddizioni che il termine *normale* si porta appresso.

Non voglio nemmeno riavviare la solita discussione su cosa sia normale e cosa no, su per chi sia normale una cosa, che per altri non lo è. È una diatriba che ho affrontato troppe volte nella mia vita, e non ho 20 anni!!!

E comunque dall’emerito (perché mai emerito ancora nessuno mi ha saputo spiegare perché…) che fa di noi gay degli’indicatori, nemmeno troppo velati, dell’anticristo, non una sola parola, in tanti anni di pontificato, invece, ***sulla piaga dei preti pedofili***.

E chiariamo: sono il primo ad affermare che la pedofilia non può essere *legata* né al proprio credo, ne al proprio ambiente di crescita, o di lavoro, o sociale: è una malattia e come tale, può colpire chiunque. Ovviamente fa male al cuore immaginare cosa un pedofilo faccia passare alle proprie vittime. Ma se i gay sono un segnale dell’anticristo, allora il buon Ratzinger dovrebbe guardare un po’ tra le fila dei suoi *discepoli* e decidere che fare di coloro che portano l’abito talare e, al contempo secondo lui, indicano la presenza dell’anticristo.

Eppure, a parte coprirli, e dare ordine di mettere a tacere qualunque scandalo, collegato a preti ed alti prelati pedofili, non mi pare che Ratzinger abbia fatto negl’anni, alla fin fine.

Poi, chissà se si rende conto del peso —ahimè— che ha ancora su miliardi di persone. Se si rende conto dell’odio che instilla in molti cristiani con certe affermazioni. Secondo me si, ed è una cosa voluta, e ben ponderata: il suo non è un errore di manifestazione del suo pensiero. Sa benissimo, il *buon* Ratzinger, che le sue parole attecchiranno, non dico su tutti, ma su una buona fetta della popolazione cattolica.

Allora perché voler installare odio nel cuore dei cattolici, che senso ha per un **papa** istigare all’odio, e magari anche alla violenza, nei confronti di persone che vivono la propria vita in modo onesto, tranquillo e senza dare fastidio a nessuno? Non mi pare un atteggiamento molto *cristiano* quello di seminare cattiveria ed astio tra la gente, sapendo il peso che hanno le sue parole per più di un miliardo di persone.

Avrà mai pensato al dolore che provoca, a chi è cattolico ma anche omosessuale? O a chi è cattolica ed è stata costretta dalla vita ad abortire? Secondo me si, ma non gli è importato molto di che conseguenze avranno le sue parole su di loro.

Conosco diversi gay cristiani, non dico cattolici perché sarebbe un controsenso in termini di definizione, che vivono la proprio situazione di omosessuali, molto malamente per l’atteggiamento che Ratzinger ha nei loro confronti: perché un cattolico non ha il diritto di vivere la propria vita sessuale, come tutti gli altri esseri umani, ed essere un cattolico degno di ricevere la comunione? Vedo spesso cattolici, gay, costretti a mentire, per potersi accostare ai sacramenti. E questo solo perché un uomo, perché alla fin fine Ratzinger questo è, ha da ridire sul loro modo di essere.

Non voglio nemmeno riprendere vecchie discussioni tipo ‘*ma perché li attacchi così tanto se la religione che tu rappresenti avoca a sé la facoltà di accettare chiunque purché accetti la **parola di cristo***?

Delle volte, certi personaggi della chiesa cattolica, proprio non si rendono conto dell’incoerenza che dimostrano, tra quello che professano, e quello che dichiarano. E sempre senza considerare i danni che quello che dichiarano possono fare!!

Caro *emerito* —io direi fù— papa: pensa più ai tuoi di peccati, che come qualunque cattolico anche tu hai commesso, sicuramente, nella tua vita. I peccati —eventuali— degli altri cattolici, lasciali giudicare al buon Dio, a cui tanto ti attacchi, quando vuoi colpire intere categorie di persone, di questo mondo.

Non so: sono stato cresciuto assorbendo la cultura di una chiesa universale, in grado di accettare tutti, che mia madre ha cercato di trasmettermi, ma con gli anni, ed i costanti, e continui, attacchi da parte di ***certa*** chiesa, ovviamente me ne sono allontanato: come si fa a restare convinti che frequentare una chiesa che non solo non ti accetta, ma ti condanna pure per quello che sei —e giusto per ricordarlo a quesi signori, sono come il buon Dio mi ha voluto creare, visto che l’omosessualità non è una scelta, e quindi non sotto l’ombrello del *libero arbitrio*—

Allora: appurato che non ho scelto di essere omosessuale, ne deduco che è stato il buon Dio a volermi tale: quindi perché sarei una aberrazione? Un *indice dell’avvenuta dell’anticristo*? Qualcuno me lo deve proprio spiegare sto fatto.

E voi amici, bisessuali ed omosessuali cattolici: come vivete questo paradosso, di una chiesa che dice che sei come Dio ti ha fatto, ma che non ti accetta per quello che sei?

Fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va… J.C.
P.S.

e per favore finiamola con questa equazione **pedofilo** == **omossessuale*, perché ormai, è cosa nota che la stragrande maggioranza dei pedofili è chiaramente **eterosessuale** !!



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